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Formazione amministratori: "Fondamentali le associazioni"

Con la legge 220/2012, conosciuta da tutti come la legge di Riforma del condominio, il ruolo dell’amministratore ha avuto, finalmente, un inquadramento maggiore rispetto a quanto non avvenisse in passato. Nonostante gli amministratori non abbiano un albo associativo a cui fare riferimento, le associazioni di categoria, da sempre, si sono concentrate sulla rappresentazione di tale figura professionale, cercando di migliorare, informare e soprattutto formare gli amministratori, ora più che mai, soprattutto a seguito della legge di riforma.
A proposito di formazione, tema di assoluta attualità soprattutto in questi ultimi mesi, è intervenuta una legge dello stato, la legge 4/2013 entrata in vigore a febbraio 2013, che introduce il principio del libero esercizio della professione fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica del professionista, consentendogli di scegliere la forma in cui esercitare la propria professione, riconoscendo l’esercizio di questa sia in forma individuale, che associata o presso società o come lavoro dipendente.
All’interno della stessa legge, secondo quanto accordato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Autorità Garante, è possibile rilevare i criteri per i quali le associazioni (e in questo caso quelle condominiali) possono essere inserite nell’elenco di coloro che possono svolgere attività di formazione. Tra i requisiti necessari, si va dalla data di fondazione dell’associazione - che non deve essere inferiore ai cinque anni – alla possibilità di possedere la certificazione ISO 9001:2008 come sistema di qualità relativa alla erogazione dei servizi principali, oltre alla necessità di svolgere attività prevalente di formazione e informazione ai propri associati fino a garantire la professionalità dei propri formatori e la democraticità degli organi direttivi.
Come afferma Vittorio Fusco, presidente nazionale Anapi, “la nostra associazione si è adeguata a queste indicazioni legislative ancor prima della presentazione ufficiale della domanda al Ministero dello Sviluppo Economico. Lo stesso direttivo dell’Anapi ha accolto questa legge sugli ordinamenti professionali in modo positivo al fine di garantire soprattutto all’utente finale una certificazione della competenza in termini formativi erogata da strutture qualificate”.
Inoltre, in questo inquadramento legislativo, già in vigore da un anno, si sono trovati i benefici andando a formalizzare e legalizzare tutto ciò che, in Europa, è consuetudine già da anni, proprio per contribuire alla ripresa del comparto immobiliare, che, come afferma Fusco, “necessita dei principi saldi della formazione alla quale Anapi lavora fin dalla sua costituzione, migliorando e professionalizzando sempre di più gli standard di erogazione dei corsi sia in aula che con gli innovativi sistemi on line e più precisamente. con la formazione “e-learning”.
Fonte: Italia Casa