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Condividere aree condominiali per risparmiare e vivere meglio

La riforma del condominio scende in strada e va letteralmente incontro ai cittadini, con un tour di corsi gratuiti che sono partiti da Milano e puntano ad estendersi ad altre città italiane.  A promuovere l'iniziativa, patrocinata dal Comune meneghino, è Confabitare Milano coordinata dal presidente Giuseppe Bassi. Scopo: dare a proprietari e inquilini la possibilità di comprendere e valutare gli effetti della legge 220/12, entrata in vigore nel giugno 2013.

Una riforma del condominio, peraltro, in parte già riformata, ma comunque ancora oscura ai più. Per questo gli incontri, che hanno preso le mosse lo scorso gennaio e che stanno progressivamente coinvolgendo nove aree di Milano, sono strutturati in modo da illustrare nel dettaglio i 32 articoli di legge, analizzandoli e confrontandoli  con la vecchia normativa anche con l'aiuto di esempi pratici di vita e di diritto condominiale, e con il contributo di esperti e professionisti.

"Nella riforma c'è molto più dei contenuti sui quali si è concentrata la maggior parte dei media, come la caduta del veto sugli animali domestici o l'opportunità, a certe condizioni, di distaccarsi dal riscaldamento centralizzato - commenta Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare -. Ecco perché la nostra iniziativa, assolutamente innovativa anche in quanto rivolta a tutti, è affiancata da una campagna sociale di sensibilizzazione del condominio condiviso". Una campagna, però, brand free, alla quale hanno già aderito anche Sunia, Sicet, Legambiente, CasaClima. "Da tempo - ha aggiunto Zanni - insistiamo per migliorare i rapporti di condivisione tra condòmini, attraverso quelle buone pratiche che possono non solo far risparmiare, ma anche far crescere la solidarietà, spesso assente all'interno dei complessi".

"Io condivido il condominio" è una campagna sociale finalizzata alla promozione di un nuovo modo di  abitare che è, al tempo stesso, sostenibile e solidale. Mira, infatti, a coniugare il rispetto dell'ambiente e la solidarietà tra condòmini, proponendo un modello abitativo che vuole essere attraente sia per i proprietari di case, sia per gli inquilini. Da un lato, il progetto punta a valorizzare le proprietà immobiliari attraverso interventi edilizi ecosostenibili e pratiche virtuose, e dall'altro intende incoraggiare l'assistenza reciproca e la convivenza civile tra condòmini, attraverso la realizzazione e la condivisione di spazi comuni non tradizionali, quali lavanderia, asciugatura, stireria, area destinata al lavaggio auto, orto condominiale. Il condominio condiviso, quindi, è un modo di abitare che vuole dare risposte concrete ed efficaci alle esigenze di fabbricati che diventano sempre più multi-culturali e multi-generazionali.

La nuova iniziativa parte da due punti fermi: la partecipazione all'assemblea condominiale e l'indispensabile trasparenza amministrativa e finanziaria di qualsiasi stabile. La campagna sociale "Io condivido il condominio" non coinvolge solo proprietari e inquilini, ma anche associazioni di consumatori e ambientalisti, amministratori e gestori di proprietà immobiliari. Il modello abitativo individuato - che parte
appunto dalle assemblee condominiali, in collaborazione con le associazioni territoriali, in modo spontaneo e non obbligatorio - offre soluzioni utili a recuperare costi, spazi e tempi e incoraggia la creazione di una rete di welfare locale e attiva, basata sul coinvolgimento diretto dei residenti dello stabile. L'obiettivo è di arrivare, tutti insieme, ad intraprendere azioni positive e virtuose come, ad esempio, la condivisione delle
ex-portinerie per farne luoghi di aggregazione di interessi comuni: biblioteche, sale giochi, sedi di gruppi di acquisto o banche del tempo che forniscano agli stessi condòmini servizi di baby sitting, pulizie e assistenza anziani.

Il modello del condominio condiviso, inoltre, favorisce la riduzione della domanda di mobilità, perché crea intorno agli utenti una serie di servizi altrimenti decentrati sul territorio; offre ai residenti una maggiore sicurezza perché stimola il presidio dei quartieri; e asseconda una maggiore varietà dell'offerta immobiliare, permettendo così di riequilibrare il rapporto domanda-offerta e calmierare i prezzi.

Il principio di fondo è quello secondo cui, se tutti i condòmini tornano a parlarsi e aiutarsi reciprocamente, l'intero stabile ne trae beneficio: attraverso semplici azioni condivise e buone pratiche quotidiane si può aiutare l'ambiente, mantenere l'igiene e il decoro urbano, stimolare il rispetto e l'aiuto reciproco e ottenere
sensibili risparmi sulle spese di gestione. Inoltre, da una recente indagine di mercato svolta proprio a Milano, emerge che quasi l'80% degli intervistati valuta positivamente l'idea di condividere spazi e servizi utili ai condòmini, e che sarebbe disposto a metterla in pratica nel proprio stabile.

Su autobus di Bolzano le regole per civile convivenza nei palazzi È partita il primo marzo, e si concluderà il 31 dicembre, la campagna dal titolo "Convivere bene in condominio, promossa dalla sezione Anaci di Bolzano, presieduta da Marco Lombardozzi. Per tutto il periodo, su alcuni bus sarà possibile vedere cartelloni che richiamano le principali regole della civile convivenza in ambito condominiale.
Le vignette delle regole d'oro, tradotte in 13 lingue, presentate ormai due anni fa, sono infatti risultate molto apprezzate.

Ma che cosa fanno, in pratica, gli inquilini poco educati?

Occupano i vani comuni, appendono a balconi e terrazze tende e tendoni multicolori. C'è chi lancia mozziconi di sigarette da finestre e balconi nei cortili condominiali o sulle auto in sosta. La campagna Anaci per il sociale prevede anche la collaborazione con altri enti come Avis e Caritas. Anaci ha infatti messo a disposizione della sezione Avis di Bolzano una pagina del registro degli amministratori per sensibilizzare la popolazione a donare il sangue. Analogamente, è stata messa a disposizione gratuitamente una pagina alla Caritas per divulgare il progetto "Mani Tese", che trova una sua specifica applicazione proprio nel condominio, inteso sia come parti comuni, sia come singole proprietà.

 

Fonte: Italia Casa